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    Agerola fu abitata sicuramente sin da tempi antichissimi, altopiano naturale dei Monti Lattari, gode di buon terreno, ben diversamente dai paesi ad i suoi piedi, brulli e rocciosi. Le prove accertate di abitazioni risalgono al periodo pre-romano; anfore, lucerne, vasi e monete appartenenti ai primi Cesari di Roma, poi tombe, abituri, cunicoli e strade apparentemente ancora più antiche, fanno propendere per la tesi che questo villaggio fosse gia noto agli antichi Romani. Agerola era già nota alloro storico Galeno per la produzione di "Latte molto salutare" che in questa località si produceva. Il nome di Agerola probabilmente deriva dal latino "ager", che significa  campo di terreno coltivato e cioè termine strettamente legato alle sue origini quando, a differenza dei paesi sottostanti, ivi
era piu' agevole l'agricoltura, ed attualmente il territorio agerolese conserva ancora questa caratteristica di paese divisa in sezioni secondo un antico  disegno di frazionamento del terreno. La storia di Agerola è legata a quella  della Costiera Amalfitana, infatti era territorio appartenente ala Repubblica  di Amalfi e con essa divise gloria e periodi bui; inoltre, Agerola, fitta di  boschi era un ottima fonte di legname per costruire le imbarcazioni della flotta amalfitana, oltre che per i suoi prodotti alimentari ed artigianali  che fornivano (e forniscono tuttora) tutta la Costiera.
Dopo la decadenza della Repubblica di Amalfi, i conseguenti periodi difficili, Agerola a differenza degli altri paesi della Costiera sopportò bene le carestie per la sua autonomia economica e per la sua favorevole posizione geografica. Ma nonostante tutto dovette soccombere alle varie  dominazioni dei secoli successivi; la dominazione normanna, sveva, angioina,  aragonese e borbonica. Dal XVI secolo Agerola divenne il covo naturale di briganti ed avventurieri che per la sua fitta macchia diveniva un comodo nascondiglio. Nei secoli successivi Agerola entrò a far parte del Regno di  Napoli e ne segui le vicende fino all'unità d'Italia. Nel 1700, mentre gli altri paesi della Costiera erano in profonda crisi e
calo demografico, Agerola ebbe un notevole incremento demografico e prospero, ciò fu dovuto alle nuove riforme borboniche che migliorarono le condizioni di vita assieme alla fortunata condizione geografica e ad una più attenta vigilanza sul territorio contro il brigantaggio. Nel periodo della rivoluzione francese i dotti agerolesi ne assimilarono bene
lo spirito ed opportunisticamente non si persero l'occasione di aderire rapidamente alla Costituzione democratica della Repubblica Partenopea. Dopo la restaurazione del 1815, anche ad Agerola si svilupparono le famose  "società segrete". Nell'ultimo periodo borbonico, l'illustre figura di un agerolese si mise in mostra; il generale Avitabile che nel 1844 provvedette ad aggregare Agerola alla provincia di Napoli staccandola dalla provincia di Salerno. La città, quindi si staccò dal territorio di Amalfi, con la quale divise secoli di vicende comuni, rimanendo però legata alla diocesi di Amalfi in fatto di giurisdizione religiosa. Nel 1880 infine fu costruita la strada attuale che collega Agerola con la vicina Castellammare di Stabia.
Attualmente Agerola, soprannominata "La Piccola Svizzera" per il paesaggio gradevolmente montano, per gli edifici costruiti con gusto e l'ammirevole ordine delle strade; come tutti gli altri paesi della Costiera Amalfitana è meta ambita di turisti in cerca di aria e cibi genuini, il clima di montagna ed il vicino mare di Amalfi donano al turista un connubio ideale di vacanza moderata, dove si può godere del fresco naturale dovuto all'altitudine ben lontano dalla calura che affligge la Costiera nei mesi più caldi e l'aria frizzante e ben ossigenata dai boschi circostanti, dove si possono trascorrere giornate  nella tranquillità più assoluta senza però rinunciare alla mondanità ed il mare dei vicini paesi della Costiera. Negli ultimi anni Agerola si è attrezzata sempre più per accogliere il turismo, ma molto intelligentemente le strutture conservano il loro carattere originario in stile montano e contadino; agriturismi e  ristorantini sono in ogni angolo del paese, dove si offrono prodotti locali genuini e per tali ragioni anche che Agerola e' preferita da molti intellettuali e gente sensibile, agli altri paesi della Costiera. Ricordiamo la famosa canzone dedicata ad Agerola dal famoso cantante poeta napoletano Salvatore di Giacomo: "Luna d'Agerola", il quale, verso i primi del novecento alle avvisaglie del primo calore estivo non mancava di rifugiarsi nel paese montano presso una "casa", divenuta successivamente un noto agriturismo. Ad Agerola inoltre si producono ottimi latticini, salumi, carni che forniscono tutta la zona costiera. Tra le particolarità possiamo trovare alcune distillerie artigianali che producono liquori a base di frutti di bosco e limoncello.
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